Intervistato da Lucia Annunziata alla trasmissione “In mezz’ora”, il segretario del PDL, Angelino Alfano, chiarisce quale sarà la posizione del centro-destra, in vista delle consultazioni del presidente Giorgio Napolitano di questa settimana. Dopo che il PD non ha voluto trattare con il partito di Silvio Berlusconi sulle presidenze di Camera e Senato, Alfano ha spiegato che il PDL sarebbe anche disposto a prendere in considerazione l’ipotesi di un appoggio al governo Bersani, ma a patto che il presidente della Repubblica spetti a un moderato, perché il centro-destra lo meriterebbe, dopo diversi capi di stato del centro-sinistra. Un’ipotesi, quella del PDL, che non suscita alcun commento positivo dentro al PD, indisposto a trattare con il PDL su qualsiasi carica istituzionale.
“Non c’è spazio per scambi indecenti”, rispondono i democratici, che sbattono la porta al dialogo con il centro-destra. Una posizione che porta dritti a nuove elezioni anticipate a giugno, perché è evidente che il segretario del PD, Pierluigi Bersani, non avrà in settimana la possibilità di formare un governo, dopo che certamente Napolitano gli avrà affidato l’incarico pieno o esplorativo.
Se, come sembra chiaro, il PD non avrà la maggioranza, a quel punto Bersani salirà al Colle per chiarire al capo dello stato di non essere nelle possibilità di accettare l’incarico. Napolitano farà un altro tentativo, affidando la missione di guidare un governo di larghe intese a una qualche figura di spicco, forse anche il neo-presidente del Senato, Pietro Grasso. Ma dopo lo scontro per le presidenze e il clima di non comunicabilità con il PDL imposto da Bersani, difficilmente anche questo tentativo avrà buon esito e a quel punto non vi sarà altra scelta per il successore di Napolitano (egli non può più sciogliere le Camere) che portare il Paese a nuove elezioni, tra fine maggio e inizio giugno.