Il leader del centro-destra, Silvio Berlusconi, ha incontrato ieri Giorgio Napolitano al Quirinale. Il colloquio tra i due era stato richiesto dallo stesso capo dello stato, in seguito alle due condanne incassate dall’ex premier in pochi giorni e che potrebbero compromettere la sua permanenza nella vita politica e istituzionale del paese. Durante il faccia a faccia, i due avrebbero concordato sulla necessità di non staccare la spina al governo Letta, specie alla vigilia di un appuntamento importante, come il Consiglio europeo di oggi e domani, in cui il premier cercherà di intavolare una discussione sul rilancio della crescita, per tamponare l’emergenza occupazione, specie giovanile.
Tuttavia, Berlusconi non ha nascosto la sua delusione a Napolitano. Se è vero che quest’ultimo non ha ufficialmente alcun potere di intervento sulla Corte Costituzionale, che ha negato al premier il legittimo impedimento sul processo diritti TV Mediaset, è imbarazzante il fatto che almeno 4 dei 5 giudici costituzionali nominati dall’attuale inquilino del Quirinale gli abbiano votato contro, quando lo stesso Napolitano si era fatto garante di un clima diverso e di pacificazione delle istituzioni, pur di dare vita a un governo delle larghe intese.
Ma sia il PDL che lo stesso Berlusconi confermano la linea di sempre: il governo cadrà solo se non verranno attuati i provvedimenti economici per i quali è nato. In primis, abrogazione dell’IMU sulla prima casa e stop all’aumento dell’IVA. Non saranno, almeno per il momento, i processi del leader ad accoppare Letta.
Intanto, ieri Fininvest ha smentito una discesa in campo di Marina Berlusconi a capo del centro-destra, in eredità dal padre. Tuttavia, la sua candidatura è ora caldeggiata dagli ambienti più berlusconiani, ricevendo il plauso di esponenti come Daniela Santanchè, Micaela Biancofiore, Stefania Prestigiacomo e Laura Ravetto.
