Berlusconi insiste: via IMU o via governo. Renzi lo boccia come capo Convenzione

Berlusconi insiste su cancellazione IMUIl leader del centro-destra, Silvio Berlusconi, è soddisfatto della formazione del nuovo governo, di cui oggi è stata completata la squadra, con numerosi esponenti del PDL nel ruolo di vice-ministri e sotto-segretari. Non poteva andare meglio per il Cavaliere, che solo due mesi e mezzo fa lottava in campagna elettorale per non scomparire, mentre adesso è parte integrante della maggioranza di governo. Ma che non si può sostenere a tutti i costi. Lo spiega in un’intervista al Tg5, dove replica alle critiche dell’Ocse, per cui prima di tagliare l’IMU bisognerebbe pensare ad abbassare la tassazione sul lavoro. Berlusconi è netto: lo abbiamo promesso agli italiani e se non lo facciamo perderemo la faccia. L’IMU sulla prima casa deve essere eliminata e quella già pagata nel 2012 restituita, perché si tratta di una tassa odiosa sul bene più prezioso che hanno gli italiani.

Non è un mistero che il Cavaliere punti a guidare la Convenzione dei 75, la commissione per le riforme istituzionali, rappresentante di tutti i partiti in Parlamento. Tuttavia, uno stop arriva dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che giudica gravissima l’ipotesi di mettere Berlusconi a capo della Convenzione, perché ciò lo trasformerebbe in un padre costituente.

Secondo varie indiscrezioni, il nome su cui potrebbero alla fine convergere sia il PD che il PDL sarebbe quello dell’ex ministro leghista Roberto Calderoli, che ha fama di uomo prono al dialogo e con forti conoscenze nell’ambito dei regolamenti parlamentari e dei testi sulle riforme.

Non ci sono conferme, né smentite al riguardo, ma potrebbe in parte spiegare l’atteggiamento tenuto dal Carroccio verso l’esecutivo Letta. Se l’appoggio non c’è stato, i toni sono stati tutt’altro che critici verso il nuovo governo, tanto che Maroni ha annunciato un’opposizione costruttiva e allo stesso tempo la massima collaborazione sui temi di volta in volta all’esame del Parlamento. Che Calderoli sia davvero in pole position per guidare la Convenzione costituente?

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