Non ha gradito per nulla il Cavaliere la dichiarazione del commissario agli Affari monetari, Olli Rehn, per cui il governo Berlusconi sarebbe caduto nel 2011 a causa dell’incapacità ad assicurare i finanziamenti necessari all’Italia, non avendo mantenuto fede agli impegni assunti con l’Europa e avendo così frenato la crescita.
Tutto il PDL esplode contro le affermazioni del commissario, ritenuto fazioso e scorretto.
L’ex premier si trova ad Arcore per l’influenza, ma essendo l’oggetto degli attacchi di Rehn, non ha esitato a contrattaccare, anzitutto, affidando a Renato Brunetta il compito di scatenare il fuoco di sbarramento contro l’Europa dei burocrati.
In una dichiarazione, tuttavia, Berlusconi non rinuncia a dire la sua, avvertendo Bruxelles che se il centro-destra dovesse vincere le elezioni politiche, il nuovo premier non sarebbe un mero esecutore dei compiti assegnati dalla Germania di Angela Merkel. E ha voluto anche precisare di essere europeista, ma di ritenere che non si possano cedere ulteriori quote di sovranità nazionale a questa Europa di burocrati non eletti democraticamente dai popoli.
Ma il leader del centro-destra ne ha anche per il Prof.Mario Monti e spiega così le differenze. Non c’era alternativa all’anticipo al 2013 del pareggio di bilancio per l’Italia, ma erano tre i modi per raggiungerlo: rilanciare la crescita, tagliare la spesa e aumentare le tasse. Il Cavaliere sostiene che il suo governo avrebbe puntato sui primi due punti, mentre Monti ha solo aumentato le tasse. Questo, continua Berlusconi, lo saprebbe fare pure uno studente di ragioneria.
E non è l’unico attacco contro Monti. “Noi abbiamo preso i voti dagli italiani”, spiega, “non dalla Germania, mentre Monti ha fatto solo quello che gli veniva chiesto dalla Merkel”.
Uno scontro a tutto campo, quindi, che stavolta passa per l’Europa. E l’ex premier ha dato ordine ai suoi di non temere ripercussioni sul fronte dei consensi, anzi. Attaccare questa Europa potrebbe anche mietere voti.