All’indomani della batosta incassata dalla Consulta sul processo dei diritti TV Mediaset, per quanto prevista, l’ex premier non molla e rilancia proprio sui temi-chiave della sua campagna elettorale, ossia le tasse.
Su IMU e IVA, spiega il Cavaliere, ancora di più oggi è importante che il governo Letta non abbia incertezze, perché dopo i brutti colpi inferti dalla magistratura in queste settimane e con la sentenza sul processo Ruby in arrivo lunedì, l’ultima cosa che il PDL potrebbe permettersi è di deludere gli elettori anche sul fronte del programma sul punto cruciale delle tasse. E dopo che nei giorni scorsi, ministri di peso come Saccomanni e Zanonato avevano quasi cercato di tirare la corda verso l’abbandono di qualsiasi ipotesi di abrogazione dell’IMU sulle prime case e di eliminazione dell’aumento dell’IVA dall’1 luglio, adesso il governo Letta non potrà più permettersi di vagheggiare sui due punti, perché tutto il PDL è compatto nel ritenere che questi fatti potrebbero determinare la fine dell’esperienza delle larghe intese.
Intanto, nell’opposizione si registra un altro brutto passo falso per Beppe Grillo, alle prese con un’altra defezione. La senatrice veneta Paola De Pin lascia il Movimento 5 Stelle e spiega che la ragione del suo addio è stata causata dagli attacchi verso la collega Adele Gambaro e il clima di caccia alle streghe interno verso qualsiasi forma di critica o di ragionamento.
De Pin andrà al gruppo misto, raggiungendo i defenestrati Gambaro e Marino Mastrangeli, mentre alla Camera altri due deputati autonomamente hanno scelto di lasciare l’M5S. Sono i due pugliesi Vincenza Labriola e Alessandro Furnari.
Cinque addii in appena tre mesi sono pesanti per un movimento che dovrebbe rappresentare un’alternativa a tutto il sistema politico. C’è da scommettere che altri lasceranno, forse man mano che aumenteranno le fibrillazioni nella maggioranza che sostiene il governo Letta.