Ancora tensioni nella maggioranza con l’avvicinarsi della data del 9 settembre. Silvio Berlusconi è stato esplicito: non sarà possibile continuare a sostenere il governo Letta insieme al PD, se in Giunta per le elezioni del Senato ci sarà un voto politico sulla mia decadenza. E fa di più il capogruppo a Palazzo Madama del PDL, Renato Schifani, chiedendo al presidente Pietro Grasso di rimuovere quei membri della Giunta che hanno già espresso in diverse circostanze il loro parere sul caso Berlusconi, arrivando ad anticipare come voteranno. La presidenza ha risposto picche: non avrebbe il potere di fare ciò.
E il ministro Angelino Alfano ha chiesto al PD se ritiene retroattiva la legge Severino, ma dai democratici l’unica risposta arrivata è sempre la stessa: Berlusconi non trasformi la Giunta in un organo di quarto grado, dopo essere stato condannato per tre gradi di giudizio. Non consentiremo a Berlusconi quello che non permetteremmo a nessuno dei nostri.
Lo scontro è palese, anche se il 9 settembre non dovrebbe esserci alcun voto. E’ prevista la relazione del senatore Augello (PDL), successivo dibattito generale e il rinvio. La difesa del Cavaliere punta a rinviare la questione alla Consulta, sospendendo il giudizio della Giunta, in attesa che si pronuncino i giudici.
E le fibrillazioni dentro la maggioranza provocano tensioni anche nel Movimento 5 Stelle tra quanti vorrebbero approfittare dell’eventuale sfiducia del PDL per creare un’alleanza con il PD e quanti, al contrario, ritengono impensabile formare maggioranze di governi con i partiti attuali presenti in Parlamento.