Si sussurra che l’incontro di ieri al Quirinale tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il segretario del PD, Pierluigi Bersani, sarebbe stato molto teso. Tra i due non corre più buon sangue da settimane, cioè da quando il leader del centro-sinistra si è intestardito nel chiudere a qualsiasi ipotesi di collaborazione con il centro-destra. Bersani si è presentato senza i numeri certi per ottenere la fiducia in entrambe le Camere, ma anziché rinunciare all’incarico, pare che abbia chiesto al capo dello stato di potere proseguire nell’ottenimento dell’incarico per formare un governo. Cosa che Napolitano non ha evidentemente concesso, rimandandolo a casa senza mandato e con la sola certezza che deciderà entro oggi sul da farsi, dopo un breve giro di nuove consultazioni con i partiti politici.
A questo punto, le ipotesi in campo sono due o tre, se si considera anche lo scenario non tanto estremo del ritorno immediato alle urne. Napolitano potrebbe ricercare un accordo PD-PDL sul nome di Bersani, che passerebbe dalla garanzia per il centro-destra di avere un proprio uomo al Quirinale.
Questa ipotesi sarebbe possibile, ma non molto probabile, dopo la netta chiusura del segretario del PD. Per questo, il capo dello stato potrebbe, invece, presentare già stasera o entro Pasqua un nome super-partes per guidare il prossimo esecutivo di scopo. Si fanno i nomi di Giuliano Amato, del ministro Cancellieri e del presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, nonché del direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni.
Un governissimo, quindi, sostenuto principalmente da PD e PDL, ma benevolmente accettato anche da tutte le altre forze politiche presenti in Parlamento, grillini compresi.
Mancano ormai poche ore e l’unica sicurezza è che il PD sta per andare in frantumi, dopo che si sarà acclarato il fallimento di immagine e di strategia di Pierluigi Bersani, il quale dopo avere perso le elezioni politiche, adesso non è stato nemmeno in grado di guidare al meglio la delicata fase per la formazione del governo.