Continua lo scontro politico sullo scandalo MpS che ha travolto l’ex presidente della banca Giuseppe Mussari. Ad alzare la voce è stato sabato il segretario del PD, Pierluigi Bersani, che nelle prime giornate era stato in silenzio, limitandosi ad affermare l’estraneità del PD dalle vicende incriminate. Questa volta Bersani è sembrato indispettito dalle polemiche e ha attaccato a testa bassa il centro-destra e Monti. “Chi parla di noi e MpS lo sbraniamo”, ha affermato il segretario, sostenendo che di nulla potrebbe parlare l’asse PDL-Lega, con riferimento agli scandali Euronord e Credito Fiorentino. Ma il leader del centro-sinistra ne ha avute anche per il premier uscente, il quale avrebbe imbarcato proprio a Siena coloro che hanno fatto cadere la giunta Ceccuzzi (PD), in sostegno della vecchia guardia in MpS.
Ma davanti ai dirigenti nazionali del partito, il segretario Angelino Alfano non ha risparmiato critiche al PD, sostenendo che la sinistra sarebbe nello scandalo fino al collo. E se l’ex premier Silvio Berlusconi è tornato sulla vicenda stemperando i toni (“si pensi prima a mettere in sicurezza MpS e i suoi clienti e poi si accertino le responsabilità”), allo stesso tempo si riserva una battuta sul PD: “non è stato in grado di gestire una banca, figuriamoci il Paese”.
Anche Nichi Vendola partecipa alla girandola delle polemiche e dice la sua: “gli amici di Mussari stanno con Monti”. Ironico Beppe Grillo, che annunciando il suo ritorno televisivo nell’ultima fase della campagna elettorale, ribatte su Bersani: “dice che sbranerà chiunque parli dei rapporti tra PD e MpS, ma lui non ha mai sbranato Berlusconi in venti anni.
