Cassazione, attesa sentenza processo Mediaset

Cassazione, attesa sentenza processo MediasetC’è attesa per la sentenza della Cassazione sul processo peri diritti Mediaset, in cui è imputato l’ex premier Silvio Berlusconi, già condannato in appello dal Tribunale di Milano a 4 anni di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Quest’ultima pena escluderebbe per il leader del centro-destra la possibilità di ricandidarsi e di continuare la sua attività politica, se confermata in via definitiva. Tre le ipotesi ora possibili, anche se una decisione della Cassazione non dovrebbe essere annunciata prima di domani. 1) I giudici confermano la condanna per Silvio Berlusconi. L’ex premier non andrebbe in carcere, perché tre dei quattro anni comminatigli sarebbero decurtati dalla pena per via dell’indulto del 2006 e relativo ai reati precedenti tale data. L’anno residuo sarebbe scontato quasi certamente ai domiciliari o ai servizi sociali, trattandosi di un condannato ultra-settantenne. Quanto alla pena dell’interdizione dai pubblici uffici, sarebbe la Giunta per le elezioni del Senato a dovere confermare l’esclusione dall’attività politica dell’ex premier, ma a quel punto esploderebbe un conflitto senza precedenti tra i partiti della stessa maggioranza, che porterebbe inevitabilmente alla fine del governo Letta.

2) La Cassazione rinvia la sentenza a Milano. Il processo sarebbe da rifare e la Corte di Appello dovrebbe chiarire i punti giudicati oscuri. In questo caso, l’eventualità che scatti la prescrizione è alta, visto che il terzo grado di giudizio dovrebbe arrivare a sentenza entro il settembre del 2014.

3) La Cassazione annulla la sentenza. Silvio Berlusconi viene giudicato così non colpevole. Per l’ex premier sarebbe lo scenario migliore, perché il processo Mediaset finirebbe e da un punto di vista politico sarebbe per lui una grande vittoria di immagine. Tirerebbe un sospiro di sollievo anche il governo Letta.

E’ probabile che la Cassazione rinvii la sentenza per la prima metà di settembre. Sarebbe sempre la sezione feriale a giudicare l’ex premier. Si tratterebbe solo di attendere un altro mese e mezzo. Un’agonia per il Cavaliere, ma anche per tutta la politica italiana.

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