Il congresso del PD potrebbe tenersi entro la fine dell’anno, ma una data precisa non è stata ancora comunicata, perché ci sarebbero poi problemi in caso di rinvio. Lo ha affermato il segretario Guglielmo Epifani, al momento il candidato più forte a correre per la segreteria. Oltre all’ex sindacalista della Cgil ci saranno in corsa anche Gianni Cuperlo e Fabrizio Barca, mentre è di due giorni fa l’auto-candidatura di Pippo Civati, che vuole vendicare Romano Prodi, Stefano Rodotà e tutti i tentennamenti del PD di questi ultimi anni. Ma il vero problema del partito democratico è ora stabilire per cosa esattamente si corra. Non è ben chiaro se il segretario del PD sia automaticamente anche il candidato premier del centrosinistra e nel caso contrario, se egli possa correre anche per quella posizione, oppure sia fissata una sorta di incompatibilità.
L’incertezza delle regole (Epifani ha affermato di essere personalmente anche favorevole a primarie aperte) penalizza solo un potenziale candidato, Matteo Renzi, che non potrà sciogliere la riserva, se non conoscerà prima quali siano le condizioni della corsa.
E’ escluso che il sindaco di Firenze partecipi alla competizione se la figura del segretario del PD non coincida con quella del candidato premier o se sia, addirittura, incompatibile con quest’ultima. Renzi vuole, infatti, correre per Palazzo Chigi ed è poco o nulla interessato al destino del partito in sé. Che perde voti, stando all’ultimo sondaggio realizzato da Emg per il TG La7 di Enrico Mentana. Sia il PD che la coalizione di centro-sinistra sono in calo e i consensi appaiati a quelli del centro-destra in risalita, con il PDL che guadagnerebbe un punto percentuale in una settimana, attestandosi al 27%.
Scende anche l’appeal del governo Letta, sotto la soglia del 40%, segno evidente che gli italiani iniziano a spazientirsi seriamente delle chiacchiere senza fatti su IMU, IVA, lavoro e crescita.
