Da qualche anno a questa parte la lotta all’evasione sembra essere diventata una delle priorità massime del nostro Governo, e tra le varie pratiche istituite non poteva mancare una misura che andasse a contrastare gli affitti in nero.
Il 6 giugno del 2011 fu infatti istituito il famoso il decreto legge volto ad introdurre l’oramai famosa “cedolare secca” in grado di assicurare ai proprietari immobiliari “onesti” (che vogliono regolarizzare la propria posizione) tutta una serie di agevolazioni fiscali. L’introduzione del decreto legge nasce dall’idea di facilitare l’autodenuncia da parte dei proprietari stessi grazie ad una serie di sgravi fiscali( pronti ad alleggerire gli oneri da versare) che prevdono una riduzione dell’Irpef dal 30 al 21%.
Ma di proprietari coraggiosi, parliamoci chiaro, ne esistono davvero pochi! Ecco allora che gli inquilini pronti a mettersi in regola potranno contare su un lauto incoraggiamento. Coloro i quali siano in possesso di una copia del contratto di locazione non depositato dal proprietario all’Agenzia delle Entrate, potranno autoregistrare personalmente il contratto autonomamente anche, in caso di contratto verbale.
Una volta depositato il contratto, verrà effettuato un calcolo matematico della rendita catastale a cui seguirà l’istituzione di un canone fisso -sostanzialmente molto più basso di quello in vigore-.
Come si deposita un contratto?
In sostanza è un’operazione piuttosto semplice. Basta recarsi all’Agenzia delle Entrate e chiedere ad un addetto la modulistica riferita alla procedura di denuncia di locazione che prevede l’inserimento di alcuni semplici dati.
Per dimostrare l‘avvenuta locazione però, bisogna possedere delle prove, quali ad esempio accrediti bancari e ricevute. Nel caso in cui non vi siano prove, bisognerà ricorrere ad un’azione legale che provi (soprattutto mediante l’utilizzo di testimonianze) l’effettiva permanenza da parte dell’inquilino nell’immobile di pertinenza.