Trasporti e agricoltura, il ‘green’ è di rigore

E’ un programma ambizioso quello di ‘Autobus Europei del Futuro’, progetto appena approvato a Bruxelles per promuovere nuove soluzioni capaci di migliorare del 35% l’efficienza del trasporto pubblico delle più grandi città del nostro continente.

Sarà finanziato dall’Unione europea coinvolgendo 50 organizzazioni pubbliche e private di 11 Paesi europei per diffondere sistemi innovativi che renderanno il servizio più efficiente, ma anche più rispettoso dell’ambiente. Tra questi è prevista la possibilità di caricare a bordo le biciclette dei passeggeri, di conoscere in tempo reale i percorsi e le previsioni sul traffico urbano, di aumentare le dimensioni e di rinnovare il design degli autobus per renderli più adatti alle esigenze delle persone con disabilità motorie.

E tra le priorità contemplate dal progetto c’è la tutela dell’ambiente. Così i nuovi autobus saranno dotati di un sistema di alimentazione a basso impatto ambientale, grazie all’utilizzo di metano e biocombustibili. Per tutti i dettagli potete leggere qui.

In tema di rispetto ambientale e di energie alternative, è arrivato a tagliare il traguardo di un anno di vita il Su Scioffu, ossia la serra fotovoltaica più estesa del mondo, realizzata in Sardegna grazie alla collaborazione di due importanti multinazionali, la Moser Baer Clean Limited (MBCEL) e la General Electric Capital. Il mega-impianto, che si estende su circa 26 ettari di terra, consta di 84.400 pannelli in silicio policristallino con una capacità di 20 MWp, con un risparmio di 25 mila tonnellate di CO2.

La costruzione di questa grande serra fotovoltaica, oltre a produrre energia elettrica, risulta di grande utilità anche per quanto concerne il settore agricolo. Tale progetto, infatti, ha coinvolto quattro cooperative agricole specializzate in 12 colture tra orticole e floricole, principalmente cavolfiore, peperone, sedano, radicchio, pomodoro, melanzana, lattuga, finocchio e rose. Così si ottiene la generazione di energia elettrica, a basso impatto ambientale e ad emissioni zero, senza però sacrificare ettari destinati alla coltivazione. Chi volesse approfondire il tema può leggere qui.

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