Il lavoro perfetto esiste? Secondo un’indagine condotta da Claudia Harzer e Willibald Ruch la risposta è affermativa, esiste ed è a portata di tutti. A quanto pare insomma, i nuovi laureati non devono preoccuparsi perché nonostante precariato e disoccupazione da qualche parte ad aspettarli, c’è il lavoro della vita.
A quanto pare il segreto del lavoro perfetto risiede in una piccola formula semplice, concisa ma efficace. Il lavoro perfetto non è quello che rispecchia le nostre ambizioni, non è quello che si è desiderato fin da bambini, non è quello per cui si studia e per cui ci si forma, ma bensì, quello che rispecchia meglio il nostro carattere.
Questo è quanto emerso da uno studio svizzero che ha incentrato l’analisi sulla scelta del lavoro in base alle proprie attitudini e ai tratti della propria personalità. Spesso infatti, si finisce con il desiderare un lavoro che poi, in pratica, mal si concilia con le proprie inclinazioni personali.
Ecco allora che il lavoro perfetto a sorpresa, non diventa più quello capace di gratificare i nostri sogni, ma piuttosto quello capace di sfruttare ogni nostra singola peculiarità. I dati sono stati pubblicati sul Journal of Happiness Studies 2 ed hanno scatenato non poco scalpore.
Dai test condotti su vari lavoratori è infatti emerso che coloro i quali riuscivano a soddisfare almeno quattro delle proprie attitudini particolari erano in realtà i più soddisfatti, i più impegnati, e coloro che lavoravano meglio e senza troppi stress.
Secondo quanto dichiarato da Harzer il carattere è fondamentale nella scelta del lavoro e soprattutto nell’effettivo rendimento professionale, il lavoratore quindi dovrebbe essere selezionato in base a tali predisposizioni. Se così fosse numerosi sarebbero i benefici sia per le persone che per le aziende.
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