Nella serata di ieri il capo del Governo, Matteo Renzi, ha presentato il documento La Svolta Buona, ovvero il piano delle riforme che da qui ai prossimi cento giorni dovranno riuscire a rilanciare l’economia italiana. Si tratta di una ripresa dal basso, e quindi mirata in primo luogo ad abbassare le tasse e ad aumentare gli stipendi di quella parte della società che si trova in condizioni di maggiore difficoltà. Il premier ha comunque precisato che l’interessato “non è solo il ceto meno abbiente ma anche il ceto medio.” In sostanza si tratta di un progetto ambizioso i cui provvedimenti dovrebbero entrare in vigore il primo maggio, una data simbolica e non tanto casuale dal momento che si parla di cento euro mensili in più nella busta paga dei lavoratori.
Il piano delle riforme necessita di una corposa protezione economica, per la quale ancora non sono state delineate le caratteristiche definitive: si attende infatti la presentazione del Def e della spending review da parte di Cottarelli, che avverrà entro e non oltre il 30 aprile. In generale comunque si prevede un taglio dell’Irap per le imprese pari al 10%, ottenuto grazie a un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie: l’aliquota salirà al 26%, eccezion fatta per i bot. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, il Consiglio dei ministri ha deciso di versare circa mille euro in più all’anno per chi si ritrova mensilmente in busta paga non più di 1500 euro. Renzi assicura: “Circa 80 euro netti al mese.”
Proprio quest’ultimo provvedimento ha ricevuto il benestare dei Sindacati, che solo ventiquattr’ore fa si mostravano inviperiti nei confronti del nuovo governo. Apparentemente è una bella mano d’aiuto nei confronti dei lavoratori, sicuramente una buona base da cui partire per ulteriori riforme. Nel progetto di rilancio dell’economia rientra la necessità di saldare i debiti della Pa: i 68miliardi non ancora erogati saranno restituiti entro luglio. Sorprende invece l’iniziativa che i concittadini di Renzi avevano già vista applicata a Firenze: saranno messe all’asta 1500 auto blu dal 26 marzo al 16 aprile. Non solo un segnale importante, ma anche un esempio di come si possa recuperare denaro tagliando sui costi della politica.