Le dimissioni di Stefano Fassina da vice-ministro dell’Economia sono solo l’antipasto della crisi di governo quasi iniziata. A scatenare il gesto dell’esponente del PD sono state due semplici parole del segretario dei democratici, Matteo Renzi, che rispondendo a una domanda sull’ex vice-ministro, aveva detto: “Fassina chi?”. Quest’ultimo si è dimesso per conclamare uno stato di insofferenza all’interno del partito, anche se le dimissioni non sono state affatto gradite dal premier Enrico Letta, che vorrebbe evitare qualsiasi pretesto per aprire una crisi di governo.
Il gesto di Fassina apre lo scoglio rimpasto e nella maggioranza a poter fare le valigie sarebbe anche Angelino Alfano, il quale potrebbe vedersi ridimensionato all’interno dell’esecutivo, visto che Renzi ha più volte chiarito che quattro ministri a uomini del piccolo Nuovo Centro-Destra sarebbero troppi.
Si vocifera, infatti, che l’ex delfino di Silvio Berlusconi starebbe trattando la resa con Forza Italia e il Cavaliere, in modo da tornare nel centro-destra, cosa che sarebbe possibile solo se staccasse la spina al governo.
A questo punto, le cose si complicano per il governo Letta, tra rimpasto e bordate quotidiane al governo di Renzi. Il premier tenterà di negoziare con il segretario democratico un patto di governo, tanto da avere annullato il vertice in programma con il premier turco Erdogan.
E’ lo stesso Fassina a chiarire che sembra improbabile che al momento si vada al voto, visto che non c’è una legge elettorale. Per questo, il sindaco di Firenze potrebbe anche stringere i tempi per un accordo con il centro-destra, che potrebbe esserci sul ritorno al Mattarellum.