In attesa che venga sfruttato il loro enorme potenziale energetico ed economico, per ora i rifiuti restano un pesante macigno che grava sulle spalle degli italiani. Secondo i dati diffusi dal Centro Ricerche Economiche, Educazione e Formazione della Federconsumatori, nel 2013 la spesa media che le famiglie italiane hanno dovuto devolvere per lo smaltimento dei rifiuti è aumentata esponenzialmente rispetto all’anno passato. La notizia è stata diffusa proprio nei giorni in cui il termine ultimo per pagare la Tares è scaduto, e tuttavia ancora in tanti non hanno ricevuto il bollettino per effettuare il pagamento.
Il C.R.E.E.F. Della Federconsumatori ha stimato che una famiglia media di tre persone, residente in un appartamento di cento metri quadri, nel corso del 2013 ha speso per i rifiuti ben 296,65 euro, ovvero 47 euro in più rispetto all’anno prima. I rilievi sono stati fatti su 84 città campione, e rappresentano un ottimo spaccato della situazione italiana: si spiegano le numerose proteste e ritrosie nel saldare la spesa richiesta per la nuova Tares. Eppure la tassa sui rifiuti sembra essere una realtà imprescindibile per il nostro Paese; il futuro con i rifiuti valorizzati nel loro potenziale energetico appare quanto mai lontano.
Le associazioni dei consumatori si sono fatte porta voce della protesta contro i nuovi aumenti, ma allo stesso momento sono attente a tutelare i diritti dei cittadini. Così la Federconsumatori ha avuto premura di far chiarezza: “Tra rinvii, code, confusione e bollettini che in molti casi ancora non risultano pervenuti, il pagamento Tares per molti cittadini è stato (o è tuttora) una vera odissea. Ricordiamo a tutti quei cittadini che non avessero ancora ricevuto il bollettino per un ritardo dovuto all’amministrazione comunale, non dovrà pagare alcuna penale (come già annunciato siamo pronti ad avviare i ricorsi contro l’applicazione di qualsivoglia maggiorazione, richiedendone il rimborso).”