Il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha annunciato negli studi di La7, ospite nella trasmissione Otto e Mezzo di Lilli Gruber, che intende aumentare la tassazione delle rendite finanziarie, in modo da utilizzare il relativo gettito a copertura delle misure del cosiddetto “job act”, ossia del piano per il rilancio dell’occupazione. Renzi ha affermato che tale gettito verrebbe usufruito in eguale misura per ridurre la tassazione sul lavoro e quella Irap. Il sindaco di Firenze ha anche annunciato che con il “job act” ci sarà un taglio del 10% del costo dell’energia per le aziende, mentre l’articolo 18 dovrebbe essere un tema “marginale”.
Allo stesso tempo, Renzi ha escluso che si vada al voto prima del 2015, mentre ha invitato gli altri partiti, iniziando da Forza Italia, a non imporre diktat sulla legge elettorale, così come non li imporrà il PD.
Sempre Renzi prevede che il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo sia destinato a cambiare rotta sui temi della riforma della legge elettorale e quella istituzionale, perché la gente, spiega, li ha votati per cambiare e no affinché se ne stiano con le mani in mano.
E il segretario dei democratici interviene a tutto campo anche sugli altri temi dell’agenda politica, chiarendo di non essere favorevole a un passaggio traumatico da una legge fortemente proibizionista, che equipara le droghe leggere a quelle pesanti (Fini-Giovanardi) a una di segno opposto. Così come dichiara di essere contrario alla web-tax, che un emendamento del suo stesso partito, a firma Boccia, voleva introdurre con la legge di stabilità.
Infine, sulle dimissioni di Stefano Fassina, Renzi nota che sarebbe solo un gesto politico, come già aveva fatto in un’altra occasione e che quello della battuta sarebbe stato solo un pretesto.