Nella giornata di ieri Bruxelles è stata sede di una nuova riunione, dall’Ue arriva un nuovo monito all’Italia: serve un fisco favorevole alla crescita e l’applicazione immediata delle riforme. Alla luce dell’insistente recessione e dell’instabilità governativa, i problemi e gli squilibri del Belpaese preoccupano anche i paesi stranieri. L’Unione Europea preme per un’accelerazione dei tempi politici.
“Un sistema fiscale più favorevole alla crescita” è questa la richiesta più urgente della Commissione Ue all’Italia, necessità evidenziata nel rapporto sugli squilibri economici. Dopo i pessimi segnali dei primi mesi del 2013 nel settore dell’economia, e le non confortanti dichiarazioni di Mario Draghi, è doveroso operare affinché ci si possa risollevare dal baratro, l’Unione Europea chiede di “applicare in pieno le riforme adottate negli ultimi mesi e proseguire lo sforzo, per sostenere il consolidamento dei conti e liberare il potenziale di crescita.”
Il problema più grande del nostro Paese, più volte sottolineato dalla Commissione europea, è l’elevato debito pubblico: nel caso in cui si dovesse intensificare la pressione sul debito la Zona Euro vivrebbe un grave rischio contagio. Per questo motivo l’allarme lanciato ha, per il nostro parlamento, toni perentori “In Italia persistono squilibri macroeconomici che richiedono monitoraggio e azione decisiva. È stato registrato un cattivo andamento dell’export, la perdita di competitività ed un elevato debito.”
La situazione di incertezza che caratterizza in questi giorni il mondo della politica continua a riscontrare effetti deleteri nel mondo della finanza e non solo, mentre i mercati continuano a essere ballerini i paesi membri dell’Ue guardano con apprensione al destino della nostra penisola.