Rimborso IVA sui rifiuti: la questione va avanti!

Sono circa 6.100 i consumatori che hanno deciso di aderire alla petizione di protesta lanciata direttamente dall’associazione Altroconsumo sulla tanto spinosa questione del rimborso Iva. L’associazione infatti mira all’ottenimento per i cittadini della possibilità di guadagnare il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto (ovvero l’Iva) regolarmente pagata nell’arco temporale di ben dieci anni sulle varie bollette riportanti la famosa e quanto mai discussa tassa sui rifiuti.

L’Associazione dei Consumatori ha deciso di indire tale “campagna” in forza di una sentenza della Corte Costituzionale che va in contrasto con il famoso provvedimento presente nella manovra economica e che rischia automaticamente di minare completamente i rimborsi previsti.

È noto infatti che sono numerosi i Comuni e le città che hanno deciso di eliminare l’applicazione dell’IVA dalle bollette relative alla tassa dei rifiuti, così come svariate aziende interessate allo smaltimento come ad esempio è accaduto a Roma, anche se resta da risolvere la famosa questione relativa ai risarcimenti dovuti a partire dagli anni passati visto che la Corte Costituzionale con l’emanazione della sentenza numero 238 ha ribadito che la Tariffa di Igiene Ambientale sia di natura squisitamente tributaria e non tariffaria come altri tipi di imposte, questo il motivo per cui non è possibile applicare l’IVA (che in più viene definita illegittima e illegale)

Dopo tale sentenza è tutto chiaro, ai cittadini spetta un rimborso e per agevolarli nella restituzione di quanto spetta loro la nota associazione dei consumatori Altroconsumo ha proposto una petizione telematica da abbinare al modulo di richiesta del rimborso.

Grazie a tale petizione Altroconsumo mira a chiedere alla classe politica di adottare un decisione chiara, netta e soprattutto definitiva rispetto al problema, decisione che in più sia coerente e collimante con la posizione espressa e dichiarata nella sentenza della Corte Costituzionale.

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