Tasse: il governo sospende i pagamenti ma il problema è solo rinviato

Tasse governo LettaLe tasse sono un tema scottante per il Governo in carica, eppure le larghe intese non si stanno mostrando così forti da prendere decisioni chiare e definitive. Il risultato è un continuo alternarsi di rinvii e anticipazioni che non sembrano poter risolvere il problema dell’Italia. Così, se da un lato l’aumento dell’Iva è stato rinviato, come il pagamento dell’Imu sulla prima casa, altre imposte sono state anticipate: a partire dagli acconti per Irpef, Ires e Irap. Il prossimo autunno potrebbe rivelarsi fatale, con una convergenza di pesanti tasse che potrebbero mettere in ginocchio le famiglie. Come se non bastasse, il governo Letta non dimostra di essere molto solido e il rischio che cada, proprio nei mesi più importanti per il Paese, è molto alto.

Nella giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato lo slittamento a settembre dell’aumento dell’Iva, la decisione di non annullare completamente l’incremento deriva dal non procedere con i tagli alla spesa pubblica. Il solo rinvio pesa un miliardo di euro sulle casse dello Stato, per questo motivo si sono pensate delle manovre di recupero che partono dai più pesanti acconti di Irpef, Ires e Irap il prossimo novembre. Il Governo si è curato di ribadire che non si tratta di nuove tasse, quanto piuttosto di un anticipo del pagamento che si sarebbe comunque dovuto saldare nei mesi successivi. Il miliardo di euro mancante per il rinvio dell’Iva, sarà poi coperto grazie ai 200 milioni che le banche verseranno per le tasse sui depositi e sui conti correnti, mentre 250 milioni deriveranno dai tagli sui fondi, non da ultimo quello per gli affitti.

Purtroppo non è tempo di esultare per la cancellazione delle tasse, non solo si tratta di un temporaneo rinvio, ma ne sono in arrivo delle altre. È confermato l’incremento della tassa sulle sigarette elettroniche, più che raddoppiata, che passerà al 58,5% entro il 2014. Il risultato dovrebbero essere 110 milioni di euro in più nelle tasche dello Stato. La decisione del Governo sulle nuove tasse è chiara e categorica “I prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo, sono assoggettati ad imposta di consumo nella misura pari a 58,5% del prezzo di vendita al pubblico.

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