Nel recente passato lo hanno già deciso alcuni comuni minori, solo in quanto ad abitanti. Ed ora è ufficiale anche per la capitale, perché Roma ha deciso di spezzare le catene di Equitalia e di creare un ente proprio, battezzato senza troppa fantasia Aequa Roma, che si occuperà dal prossimo anno della riscossione tributi comunali.
Un passaggio fisiologico, che non può essere effettuato prima visto che almeno sino alla fine del 2012 c’è un contratto con Equitalia. Ma soprattutto una strada che potrebbero percorrere in tanti, a cominciare già dalla riscossione dell’IMU. Infatti sin dal 1997 la riscossione di questi tributi può essere operata direttamente dalle amministrazioni comunali che però per comodità affidano il compito ad un Terzo come Equitalia.
Una facoltà che dal 1° gennaio prossimo diventerà una regola, come stabilisce il Decreto Legge 201/2011. In pratica dal prossimo anno spetterà direttamente ai Comuni di gestire in proprio l’attività di riscossione per l’IMU o quant’altro interesserà la casa. Il discorso dell’amministrazione romana però è più ampio perché andrà a toccare anche gli altri tributi dei quali sino ad oggi si era occupata Equitalia.
Come ha spiegato il sindaco Alemanno “chiuderemo ogni rapporto con Equitalia e sarà Aequa Roma a riscuotere, operando in stretto rapporto con le categorie produttive per non creare una realtà cieca. Così verranno differenziati gli evasori dalle persone che hanno problemi oggettivi e non possono essere uccise dal fisco”. A questo fine verrà creato anche un tavolo permanente con le associazioni degli imprenditori in modo che i meccanismi di riscossione siano più attenti alle esigenze del territorio”.
E prossimamente la stessa via potrebbe essere imboccata anche dalla Regione Lazio, come ha anticipato il presidente Renata Polverini: “A dicembre abbiamo depositato una proposta di legge che è già in commissione anche perché, al di là della questione fondamentale che oggi investe Equitalia con i gravi fatti di cronaca recentemente accaduti, abbiamo bisogno di dotarci di un servizio per le nuove funzioni che le Regioni hanno acquisito con il federalismo”.