Ieri sera si sono tenuti i comizi di chiusura per la campagna elettorale dei candidati sindaci al Campidoglio. Poca, pochissima gente per tutti i principali contendenti. Cifre magrissime anche per il sindaco uscente Gianni Alemanno, che al Colosseo avrà radunato non oltre 1.500 sostenitori. Troppo poco per il Cavaliere, che a fine comizio era nerissimo con l’organizzazione, perché mai, spiega, di avere tenuto un comizio dinnanzi a così poche persone. Ma se Alemanno non ride, qualcun altro piange. Persino per il candidato grillino del Movimento 5 Stelle, Marcello De Vito, a Piazza del Popolo c’erano pochi sostenitori, qualcosa come 8-10 mila, secondo le stime, anche se gli organizzatori si avventurano in cifre ben più confortanti: 35-40 mila. Il vero flop, tuttavia, avrebbe riguardato il comizio del candidato del PD, Ignazio Marino, per il quale ieri è arrivato in sostegno il segretario del partito, Guglielmo Epifani. Gli organizzatori non rilasciano nemmeno una stima delle presenza, ma che si sia trattata di una brutta figura lo dimostrano le affermazioni successive all’evento, quando dallo staff di Marino si parla di inconvenienti legati allo sciopero dei mezzi pubblici.
Comunque sia andata, il dato che conta riguarda l’esito delle elezioni di domani e lunedì. Se il PDL guarda con ottimismo all’apertura delle urne, il PD sogna lo sgambetto al sindaco uscente, mentre da sinistra si è aperto nelle ultime ore uno scenario spiacevole per i democratici, dato che al comizio di chiusura, il candidato indipendente, l’imprenditore Alfio Marchini, accompagnato dalle note di Antonello Venditti, ha promesso che se diventasse sindaco, il suo vice sarebbe il candidato attuale dei grillini, De Vito.
Un colpo ad effetto, che potrebbe terremotare molti consensi da qui a lunedì a sinistra, sottraendo consenso proprio a Marino.
