Continua il dibattito interno al Partito Democratico in vista del congresso. Ieri, il ministro Dario Franceschini ha fatto endorsement per Matteo Renzi. Alla Festa del PD di Genova, il ministro, che è anche a capo della corrente AreaDem, insieme a Piero Fassino e Marina Sereni, ha sostenuto la necessità che i talenti alla Matteo Renzi siano usati e utilizzando una metafora calcistica, ha spiegato di soffrire ancora per Rivera e Mazzola, che nella Nazionale non giocavano mai insieme. Franceschini ha auspicato l’unità del partito, aldilà dei personalismi, ritenendo che chiunque vinca le primarie per la segreteria dovrà, poi, sostenere lealmente il segretario eletto.
Si allunga così la lista dei sostenitori di Renzi nel PD. Ma gli avversari per la conquista della segreteria non mollano. Gianni Cuperlo ha smentito il suo possibile ritiro dalla corsa, mentre più caustico è stato il commento di Pippo Civati, anch’egli in gara e che da mesi smania per rompere l’alleanza con il PDL e varare un governo insieme al Movimento 5 Stelle. Civati ha attaccato il sindaco di Firenze, affermando che la sua è tutta immagine con poca sostanza, che Renzi non avrebbe alcuna proposta per il partito e che vorrebbe utilizzare la segreteria solo come trampolino di lancio per la premiership. Ha anche ironizzato sulla volontà di presentarsi al congresso come un innovatore, insieme a Franceschini, Bettini, Fassino, etc. “Sarà un congresso divertente”, ha chiosato il Civati.
Un primo assaggio dello scontro sempre più aspro tra le correnti si avrà in assemblea nazionale del 20-21 settembre, chiamata a scegliere la data del congresso e le condizioni per correre.
