E’ muro contro muro dentro la Giunta per le elezioni del Senato sul caso della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Ieri, la prima riunione è andata peggio del previsto. Convocata per le 15 del pomeriggio, i componenti hanno ascoltato la relazione di Andrea Augello (PDL), 80 pagine, in cui si invocano tre questioni di legittimità e si invita la Giunta proprio ad esprimersi su queste tre questioni. La prima riguarda la possibilità che sia la Giunta a pronunciarsi sull’ammissibilità di un ricorso alla Corte Costituzionale; la seconda riguarda la richiesta che essa sollevi una questione di legittimità davanti alla Consulta e, infine, il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE, per verificare se non siano violati principi riconosciuti a livello europeo.
Dopo sei ore di scontro, la riunione è stata aggiornata per oggi alle ore 20. Ma PD e Movimento 5 Stelle vorrebbero votare subito sulle questioni di legittimità, mentre il PDL chiede tempo e a Porta a Porta, il capogruppo del partito a Palazzo Madama, Renato Schifani, ha confermato tutto il suo pessimismo sulla vicenda, sostenendo che il PD vorrebbe un “plotone di esecuzione” contro il Cavaliere, anzi, “vere camere a gas”. Schifani ha confermato che qualora fosse questo l’atteggiamento dei democratici, non si potrebbe più parlare di maggioranza di governo.
Il componente in Giunta per Scelta Civica, Benedetto Della Vedova, ha parlato di settimane e non giorni per votare sulle richieste di legittimità avanzate dal relatore. Nel caso fossero bocciate, dovrebbe essere nominato un nuovo relatore, il quale dovrebbe presentare un nuovo testo su cui fare votare la Giunta.