La Giunta per le elezioni del Senato si è espressa ieri sera in favore della decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore. Hanno votato contro la relazione Augello 15 componenti e a favore solo 1, lo stesso Augello. I componenti del centro-destra sono usciti dall’aula, al momento del voto, confermando la protesta per un esito che giudicano inficiato da una lettura politica e dalla volontà della sinistra di fare fuori il Cavaliere per via giudiziaria. La decadenza non è ancora effettiva. Adesso, bocciata la relazione Augello, è stato nominato nuovo relatore il presidente della Commissione, Dario Stefano (Sel), il quale presenterà una sua relazione entro la fine di settembre, concedendo alla difesa di Berlusconi la possibilità di intervenire prima del secondo voto. Per inciso, ieri la Giunta ha bocciato anche le pregiudiziali contenute nella relazione, ossia la richiesta di trasmettere gli atti sulla legge Severino alla Corte Costituzionale e di attendere il giudizio della Corte del Lussemburgo.
Il governo è ancora salvo, visto che nel videomessaggio di ieri sera, il Cavaliere ha rivendicato il ruolo dei suoi ministri, che sarebbero un baluardo contro le tasse. Tuttavia, le chance che Letta duri, una volta passata la decadenza anche nell’Aula di Palazzo Madama, sono davvero poche.
Per evitare ulteriori ingarbugliamenti dello scenario politico, la riunione di oggi del PDL dovrebbe esitare anche la volontà del partito di giungere a una riforma in tempi brevi del Porcellum. Solo con una nuova legge elettorale, caduto Letta, Napolitano potrà sciogliere più serenamente le Camere, qualora non emergessero alternative possibili in Parlamento.