Negli ultimi due mesi è crollata la fiducia degli italiani per il futuro, in poco tempo siamo diventati un popolo di pessimisti. È quanto risulta dall’analisi periodica dell’Osservatorio mensile Findomestic, il grado di ottimismo non aveva mai toccato livelli così bassi, raggiungendo ad aprile 2,88 punti su una scala da uno a dieci. La situazione è la naturale conseguenza del ritardo delle istituzioni politiche nel formare un nuovo governo ed eleggere il capo dello stato.
Se da un lato è vero che non sono i pensieri degli italiani a influire sulle sorti economiche e finanziarie, è altrettanto giusto notare come dagli umori delle persone dipenda la propensione al risparmio. A questo proposito è stato registrato l’ennesimo dato negativo, gli italiani che si dicono pronti a incrementare i propri risparmi nell’arco dei prossimi dodici mesi sono l’11,4%, solo a marzo erano il 15,4%. La Findomestic ha evidenziato i dati più allarmanti, rispetto a cinque anni fa, prima che scoppiasse la crisi economica, più di due famiglie su tre affermano di essere diventate più povere, a fronte dell’appena 4% di italiani che dicono di avere migliorato la propria condizione economica. Le speranze rivolte ai mesi a venire sono veramente poche, ben l’80% ritiene che la situazione non conoscerà alcun miglioramento e anzi, probabilmente peggiorerà.
L’economia del Belpaese ha conosciuto brusche frenate per quanto riguarda il mercato del mattone, l’arredamento e le automobili, tuttavia ci sono beni non di prima necessità a cui nessun italiano sembra voler rinunciare, così contano piccoli ma significativi segnali di ripresa le vendite degli elettrodomestici, della telefonia, dei tablet e dei prodotti audio/video.
