Giusto ieri abbiamo parlato dell’ottimismo di Barroso, il quale davanti alla commissione del Parlamento Europeo ha elogiato la grande forza dell’eurozona, che ha fatto registrare valori positivi di ripresa che proprio il portoghese ha chiaramente visto in grande aumento nei prossimi mesi, con una accelerazione economica, almeno secondo lui, in vista.
Il Fondo Monetario Internazionale, almeno nella persona di Blanchard, non è del tutto d’accordo, avendo proprio qualche giorno fa dichiarato che invece la ripresa è ancora lenta rispetto alle previsioni, sopratutto a causa di consumi ed investimenti stagnanti.
In questo discorso si inserisce l’Italia; il nostro paese, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, crescerà appena dello 0,9% mentre per il 2011 è previsto un avanzamento del PIL dell’1%. Questi numeri dicono chiaramente che la ripresa è ancora troppo lenta, sopratutto è troppo lenta rispetto alle lepri Francia e Germania, che stanno trainando la locomotiva europea. Secondo il Fondo il nostro paese è pesantemente indebolito da un problema di competitività, che limita enormemente la crescita dell’export, ma anche dal consolidamento fiscale che sta penalizzando la domanda privata.
Insomma il Fondo Monetario Internazionale tanto positivo non è, sopratutto punta il dito contro la disoccupazione che rimane troppo alta e come ovvio senza uno stipendio le famiglie non possono consumare, gli investimenti si bloccano e la spirale negativa continua indisturbata la sua corsa verso il basso; ovviamente qualche elemento positivo è stato visto, come ha osservato anche Barroso infatti la disoccupazione ha cessato di aumentare e ci si attende ora una sua discesa verso valori più accettabili, con conseguente entrata in una nuova spirale, questa volta positiva.