Una clamorosa protesta contro il falso Made in Italy è stata messa in atto nella giornata di ieri nella frontiera del Brennero; protagonisti sono stati gli agricoltori della Coldiretti che, accompagnati dalla Guardia di Finanza e dal ministro del Governo Nunzia De Girolamo, hanno fermato i tir provenienti dall’estero e svelato il loro contenuto. Quello che è stato ripreso e inviato come testimonianza a tutte le tv è stato solo in parte una sorpresa, generi alimentari di tutti i tipi venivano introdotti nel nostro territorio per creare poi prodotti falsi Made in Italy. La cosiddetta battaglia di Natale nasce da dei dati sconcertanti, tra tutti i prodotti al mondo venduti come produzione italiana la metà delle mozzarelle sono realizzate con latte, quando non cagliate, straniero; i due terzi dei prosciutti derivano da maiali allevati al di fuori dei confini nazionali; un terzo del grano non è coltivato in Italia; infine i tre quarti dei cartoni di latte sono stranieri e privi di etichettatura.
Proprio la mancanza di etichetta è un problema contro il quale la Coldiretti si batte strenuamente da anni, anche a livello europeo; eppure ancora non sono stati riscontrati interventi degni di nota da parte dell’Europa. L’etichettatura potrebbe risolvere in modo semplice ma diretto la questione; ne è convinto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, che denuncia: “Solo nell’ultimo anno sono scomparse 32.500 stalle e aziende agricole e persi 36mila occupati nelle campagne. Stiamo svendendo un patrimonio del nostro Paese sul quale costruire una ripresa economica sostenibile e duratura che fa bene all’economia, all’ambiente e alla salute.”
Davanti a una tale situazione, per ora il Governo italiano si è limitato a inviare una sua rappresentanza alla manifestazione. Scelta che comunque è stata foriera di proteste e attacchi della Confindustria; polemiche che non hanno smorzato i toni della De Girolamo: “Il made in Italy è la grande occasione per il nostro Paese per uscire dalla crisi. Nonostante la quale il settore ha retto. Occorre insistere specialmente per quanto riguarda la tracciabilità, in modo tale da consentire agli agricoltori italiani di essere protetti.”