Le linee guida sono state già stabilite, i sindacati hanno già annunciato un’ondata di scioperi, eppure a detta dei rappresentanti del Governo delle larghe intese la legge di stabilità è ancora un cantiere aperto. Intanto i lavori hanno subito un’accelerazione e già da questa mattina la sessione bilancio della legge è al varo del Senato, a causa dei ritardi che hanno caratterizzato l’ennesimo iter legislativo si chiede al parlamento di stringere i tempi. Trapelano anche le prime indiscrezioni su delle prime modifiche quali l’annullamento dei tagli sulla sanità, fatto che confermerebbe almeno in parte le parole del vice-premier Angelino Alfano: “La legge di stabilità non è il quinto Vangelo e ci sono grandi margini in Parlamento per intervenire. Nella legge di stabilità ci sono luci e ombre, ma serve un approccio costruttivo perché chi dice solo che non va bene vuol dire che intende far cadere il Governo.”
Si sono seguite numerose critiche sull’ennesima legge che prosegue la cosiddetta politica dell’austerity, è proprio il capo dell’esecutivo Enrico Letta a intervenire sull’argomento e cercare di spiegarne i fini: “La disciplina delle finanze pubbliche è necessaria ma è socialmente accettabile solo se è seguita da una ricompensa, una prospettiva. I sacrifici sono necessari, ma accettabili solo se poi c’è una svolta, un’uscita.” Non è inoltre mancata quella che è apparsa come una frecciatina rivolta ai sindacati: “Per uscire dalla crisi la via giusta è unire maggiore responsabilità e maggiore solidarietà.”
Cgil, Cisl e Uil sono state accusate di essere troppo precipitose, di avere alzato un polverone e indetto uno sciopero prima ancora che la Legge di Stabilità avesse preso la forma definitiva. Ma nonostante le proteste dei vertici delle istituzioni, la risposta dei sindacati è stata unanime. Se Susanna Camusso afferma: “Mi risulta che la legge di Stabilità sia stata presentata in Senato. Inizia il suo iter e non capisco dove sia la precipitazione.” Raffaele Bonanni si accoda alle sue dichiarazioni: “Non siamo stati precipitosi. Piuttosto è mancato il coraggio e ha vinto il partito della spesa.”