Le riforme del governo Letta

Le riforme del Governo LettaNella giornata di ieri il nuovo governo ha incassato il voto di fiducia alla Camera, a colpire non è stato tanto il grande assenso della maggioranza delle forze politiche quanto le proposte di riforma avanzate dal nuovo premier Enrico Letta. Se le promesse saranno rispettate ci sarà un grande miglioramento per le tasche degli italiani. Il periodo dell’austerity sembra essersi concluso.

Per quanto riguarda il problema dell’eccessiva pressione fiscale, Letta è stato molto chiaro e conciso nel corso del suo discorso d’apertura, i primi interventi saranno attuati immediatamente e coinvolgeranno una grande mole di capitale pubblico. La notizia che fa più clamore è lo stop all’ImuBisogna superare l’attuale sistema sulla tassazione per la prima casa” ha esordito Letta “intanto da subito con lo stop dei pagamenti di giugno, per permettere al parlamento di attuare una riforma complessiva del sistema di imposte.” L’obbiettivo è dunque quello di alleggerire e non eliminare la tassa sulla casa, un intervento che per il momento costerà alle casse dello Stato due miliardi di euro. Il programma di sgravio fiscale non si limita a questo, il tanto denunciato aumento dell’Iva sarà infatti annullato.

Il progetto del nuovo governo dovrà muovere diversi miliardi di euro per trasformarsi in realtà, per questo motivo Letta ha tracciato le linee guida per andare a recuperare il capitale necessario. Innanzitutto è previsto un proseguimento della battaglia contro l’evasione fiscalema senza che la parola Equitalia faccia venire i brividi alla gente.” Assolutamente più significativo è il taglio ai costi della politica, una risposta alle tante voci di protesta “La riduzione dei costi della politica diventa un dovere di credibilità. Oggi ci sono non rimborsi ma un finanziamento mascherato e per di più di ammontare troppo elevato. Si parla di due miliardi e mezzo di euro a fronte di spese certificate di circa mezzo miliardo.” Ha poi sorpreso tutti la decisione di eliminare l’indennità per i ministri della repubblica, i ventuno componenti del governo recepiranno soltanto il normale stipendio da parlamentare. Gli interventi alle strutture politiche si prevedono corposi “Bisogna superare il bicameralismo paritario, affidando a una sola camera il compito di dare la fiducia. Dobbiamo istituire il Senato delle Regioni e delle autonomie abolendo poi definitivamente le province.

Saranno corposi anche gli interventi sociali, si partirà con la risoluzione del grave problema degli esodatiCon questi lavoratori la società ha rotto un patto: serve fiducia reciproca, imprese e lavoratori devono agire insieme e superare le contrapposizioni che finora ci hanno frenato.” Come annunciato, Letta cerca la partecipazione di tutte le forze politiche e non si è privato di lanciare una proposta cara all’elettorato cinque stelle, il reddito minimoVanno ampliati gli ammortizzatori sociali estendendoli a chi ne è privo, a partire dai precari, e si potranno studiare forme di reddito minimo sopratutto per famiglie bisognose con figli.

 

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