Partito Democratico e Popolo della Libertà hanno trovato un’intesa di massima per correggere la legge elettorale, il famoso “Porcellum”. Non un accordo sul contenuto, quanto sulle modalità per riformarlo. Sarà istituito un “Comitato dei 40”, una commissione bicamerale composta da 20 deputati e 20 senatori, in rappresentanza di tutti i gruppi parlamentari, il cui via libera dovrebbe arrivare entro la fine di luglio, mentre entro il 30 maggio, un decreto del presidente del consiglio dovrebbe nominare un comitato di esperti esterni al Parlamento, con funzioni solo consultive. Ma è lo stesso Dario Franceschini, che uscendo dall’incontro con i colleghi della maggioranza, ha palesato le divisioni, sostenendo che si tratti di un primo passo, anche se ci sono distanze sulla sostanza.
Il PDL sarebbe propenso ad introdurre una soglia minima del 40% per ottenere il premio di maggioranza. In alternativa, s’ipotizza un premio fisso del 10-12% al primo partito, sia alla Camera che al Senato. Se nessuno raggiungesse la soglia minima indicata, la ripartizione dei seggi avverrebbe con il metodo proporzionale puro.
Diversa la posizione del PD, che vorrebbe il ritorno ai collegi uninominali (“Mattarellum”), magari con correzione proporzionale. Il segretario Guglielmo Epifani sostiene, infatti, che la proposta del PDL creerebbe un Parlamento ingovernabile.
Altro punto di scontro sarebbero le liste bloccate, su cui pare non ci sarebbe la disponibilità del PDL a riformare, anche se le posizioni interne ai due principali partiti sono differenziate.
In realtà, molto dipenderà dalla possibilità o meno che questo Parlamento riesca a riformare la Costituzione, ad esempio, se nel senso del semi-presidenzialismo alla francese, su cui si sono registrate timide aperture da parte del PD, con Anna Finocchiaro che ha chiesto in cambio l’introduzione di alcuni contrappesi. Su tutto, però, si erge la Consulta, che potrebbe dichiarare incostituzionale il Porcellum, di fatto delegittimando questo Parlamento e rendendo impossibile un ritorno alle urne con l’attuale legge.