Dodici minuti di liti tra Matteo Renzi e Beppe Grillo alle consultazioni di oggi per la formazione del nuovo governo. In diretta streaming, il leader del Movimento 5 Stelle ha attaccato il premier incaricato sin dall’inizio, sostenendo di non avere tempo da perdere per parlare con lui e affermando anche di non avere alcuna fiducia in Renzi, non come persona, bensì per quello che rappresenta. La reazione del premier incaricato non si è fatta attendere, definendo quello di Grillo uno show e ricordandogli di non essere al Festival di Sanremo.
Ben diverso il clima registrato nei colloqui con Silvio Berlusconi, che si è presentato davanti a Renzi con accanto Renato Brunetta e Paolo Romani. L’ex premier ha affermato di essere contento che a guidare un governo ci possa essere un uomo con la metà dei suoi anni e allo stesso tempo ha ribadito che Forza Italia resterà all’opposizione.
Tuttavia, Berlusconi ha aperto sulle riforme, sostenendo la necessità di modificare la nostra Costituzione, perché gli attuali poteri assegnati al presidente del consiglio non gli consentirebbero di guidare bene la squadra di governo.
Adesso, Renzi dovrà trovare un delicato equilibrio per tenere dentro la maggioranza Angelino Alfano, pur facendo le riforme con Forza Italia, secondo l’impostazione definita della “doppia maggioranza”. Alfano teme, infatti, che il tavolo delle trattative tra Renzi e Berlusconi possa portare a una legge elettorale punitiva per il suo partito e, pertanto, avrebbe chiesto rassicurazioni in tal senso al premier incaricato.
Ma anche dalle ultime affermazioni di Berlusconi si evince la necessità espressa a Renzi di varare riforme che ridimensionino il potere di ricatto dei piccoli partiti. Un avvertimento al Nuovo Centro Destra?