La senatrice Adele Gambaro deve essere espulsa. E’ questo l’esito della votazione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, di cui 79 si sono espressi per la sua cacciata, 42 contro e 9 si sono astenuti. Una decisione quasi scontata, perché sarebbe stato avvertito come un affronto al leader un eventuale diniego alla richiesta di quest’ultimo di espellere la senatrice dal gruppo dell’M5S. La colpa della Gambaro è stata di avere preso una posizione molto critica contro Beppe Grillo, attribuendogli la responsabilità delle difficoltà del movimento di queste settimane. Ma non è detta l’ultima parola, che spetta adesso al popolo della rete, il quale dovrà confermare o respingere in secondo grado la decisione dei colleghi parlamentari sull’espulsione.
Il nodo centrale non è la permanenza o meno della senatrice nel gruppo pentastellato del Senato, quanto la possibilità che molti decidano di staccarsi dal resto del movimento, dando vita a un gruppo autonomo da esso.
Ma sia il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che il capogruppo dei grillini alla Camera, Riccardo Nuti, smentiscono che vi sia in atto un tentativo di scissione, anche se quest’ultimo ha ammesso che una ventina dei no all’espulsione potrebbe essere derivata dai suoi colleghi deputati.
Intanto, anche l’ultimo sondaggio reso pubblico da Enrico Mentana per il TG La7, come ogni lunedì, indica che le percentuali dell’M5S sarebbero ormai molto inferiori a quelle che il movimento è riuscito sorprendentemente a ottenere alle elezioni politiche di febbraio. Se oggi, invece, si andasse a votare, quel 25% e rotti di quattro mesi fa sarebbe un ricordo, fermandosi Grillo in zona 18%.
