M5S, grillini divisi su espulsione Gambaro. Smentito passaggio di 35 verso il PD

M5S, Gambaro rischia espulsione per attacco a GrilloIl “processo” contro la senatrice Adele Gambaro prende il via. L’accusa è di attentare all’unità del partito e di avere gettato discredito sul suo leader, Beppe Grillo. La colpa della Gambaro, infatti, è stata quella di avere definito il capo il responsabile di tutti i mali del Movimento 5 Stelle, cosa che le ha attirato gli strali dello stesso Grillo, che dal suo blog ne ha chiesto la cacciata. E i parlamentari di Camera e Senato del movimento hanno immediatamente risposto all’invito, chi accettandolo e facendolo suo, chi prendendone le distanze, chi ancora cercando di mediare. Tuttavia, rispetto alle scorse ore, pare che perda quota l’ipotesi che un’espulsione ci sarà. Magari, alla fine si troverà il modo di darle un cartellino giallo, una sorta di minaccia di espulsione, qualora in futuro dovessero accadere episodi simili.

Ma la vicenda si arricchisce di particolari ancora più interessanti per l’intero panorama politico-istituzionale. Dopo la batosta delle ultime amministrative, con i consensi per l’M5S molto magri e dopo una fase di totale sbandamento, successivamente alla formazione del governo Letta, si vocifera da giorni che ben 35 senatori sarebbero intenzionati a staccarsi dal gruppo e stringere un’alleanza con il PD, in grado di ribaltare le sorti dell’esecutivo.

Ora, fioccano le smentite dei diretti interessati, così come l’ipotesi inizia a non essere presa nemmeno tanto in considerazione dallo stesso Partito Democratico. Anche perché, conti alla mano, i 35 non sarebbero sufficienti per un ribaltone al Senato, anche allorquando tutto il PD restasse unito, cosa inverosimile, visto che i “lettiani” non assisterebbero inermi alla caduta del governo.

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