Il Movimento 5 Stelle ha presentato sia alla Camera dei Deputati che al Senato l’istanza per chiedere l’impeachment di Giorgio Napolitano. I grillini vogliono, insomma, processare il capo dello stato per tradimento della Costituzione. Sei i capi di accusa. Secondo l’M5S, il presidente della Repubblica avrebbe forzato la Carta Fondamentale, avrebbe fatto ingerenze sulla magistratura di Palermo, facendo distruggere quattro intercettazioni sull’inchiesta riguardanti le trattative Stato-mafia.
La richiesta avviene in un clima piuttosto caldo, dopo i fatti di ieri alla Camera, dove i deputati grillini hanno occupato i banchi della presidenza, in cui sedeva Laura Boldrini, inveendo contro di lei e il governo e sventolando striscioni di protesta, tra cui uno con su scritto: “Corrotti”.
Il riferimento era all’approvazione del decreto IMU-Bankitalia, che prevedeva sia il reperimento delle coperture per la seconda rata dell’IMU del 2013, sia la rivalutazione delle quote di Bankitalia, considerato un maxi-regalo alle banche-azioniste, che potranno iscrivere a bilancio fino a 7,5 miliardi di capitale in più, nel loro complesso.
La questione dell’impeachment, tuttavia, è procedura complessa e molto probabilmente finirà nel nulla. Ma avrà un effetto tonificante sull’elettorato 5 Stelle, visto che sarà il sottofondo della campagna elettorale per le elezioni europee di maggio.
I grillini puntano a raccogliere così il forte malcontento contro le istituzioni, trasversale ai due schieramenti. La reazione più piccata alla richiesta di impeachment contro Giorgio Napolitano è arrivata dal PD, che sta facendo quadrato attorno al Quirinale.
Ma è un dato di fatto che l’M5S avanza nei sondaggi, a discapito del PD, la cui coalizione pareggia o perde contro quella di Silvio Berlusconi. La richiesta di messa in stato d’accusa di Napolitano potrebbe rivelarsi una mossa elettoralmente vincente per Beppe Grillo.