E’ tutto pronto anche se in molti non sono d’accordo. Perché per risolvere la questione legata ai cosiddetti ‘esodati’, ossia quelli che abbiano chiesto il prepensionamento seguendo le regole in vigore sino a qualche mese fa, il governo ha pronto un decreto che coprirà i costi, ma solo per 65mila individui. Cifra che rappresenta solo la metà dei diretti interessati.
Così ovviamente i sindacati insorgono, anche perché non ci sarebbero le stesse garanzie per tutti i lavoratori. La più dura è decisamente Susanna Camuso, segretario della Cgil, che ha bollato il decreto come inutile perché “vanno riconosciuti a tutti i lavoratori i diritti acquisiti e il Governo deve trovare i soldi”. Quindi se non ci saranno cambiamenti immediati, soprattutto un allargamento della base il sindacato “prenderà in considerazione la mobilitazione”.
E secondo il leader Cisl, Raffaele Bonanni, il decreto sugli esodati “è totalmente iniquo perché non copre tutti i lavoratori che hanno sottoscritto accordi con le aziende in crisi. Il ministro insiste molto sui soldi disponibili e sul fare un decreto che a noi non va bene. Bisogna discutere dei casi – ha sottolineato – condividere le modifiche e chiedere più risorse al Governo. La prossima settimana, ha ci sarà una riunione tecnica, speriamo per modificare il decreto, aprire una discussione e mettere più soldi per coprire tutti gli esodati”.
Il problema di fondo è proprio questo, legato alla copertura finanziaria. Perché come hanno fatto sapere gli esperti del Ministero del Lavoro lo stanziamento prevosto dal Decreto servirà a coprire
sia 2012 che il 2013, mentre per il 2014 potrebbero esserci dei problemi legati alle risorse. Invece per quelli che sono rimasti fuori, già da oggi, come ha risposto direttamente il ministro Fornero “si vedrà”. In ogni caso il decreto sarà emanato entro la fine di maggio.
E a protestare è anche la Fabi, ossia la Federazione autonoma bancari italiani. Perché gli istituti bancari sono andati avanti in questi mesi con i piani di ristrutturazione e prepensionamenti concordato. Ma ora andrebbero sbloccati i fondi per quelli che dal 1° gennaio scorso hanno terminato il periodo di esodo e ai quali è stata respinta la domanda di pensione o gli esodati a cui l’Inps fino ad oggi non ha ancora dato nulla per problemi procedurali.