Il Partito Democratico offre l’ennesima prova di spaccatura interna. E’ il caso della mozione presentata dal vice-presidente della Camera, Roberto Giachetti, democratico, che tendeva a ripristinare il sistema elettorale precedente al Porcellum, i collegi uninominali del Mattarellum. A sostegno erano state raccolte 98 firme, di cui 70 erano di esponenti renziani del PD, mentre il resto di deputati trasversali. Ma già ieri il premier Enrico Letta aveva invitato Giachetti in un incontro privato a ritirare la mozione, in quanto il governo sarebbe stato a rischio, nel caso fosse stata approvata. Ma la risposta è stata negativa e la Camera ha votato con 139 voti a favore e 415 contrari. Hanno votato in favore della proposta lo stesso Giacchetti, il Movimento 5 Stelle e Sel. Contro tutti gli altri, PD compreso.
Una bocciatura che fa discutere. Perché all’interno del partito s’insinua che la mozione sia stata presentata al solo scopo di offrire l’immagine di un PD contrario al Mattarellum, quindi, favorevole al Porcellum. Una strategia, si vocifera tra i democratici, che sarebbe stata attuata da Matteo Renzi, non a caso il più strenuo sostenitore della mozione, presentata, sempre non a caso, da un renziano come Giachetti.
Ma è il diretto interessato a smentire, sostenendo che la proposta è stata nei fatti votata da gruppi trasversali e all’interno del PD anche una cinquantina tra renziani e prodiani non si è presentata per non votare contro.
Comunque sia, monta la polemica, con lo stesso Giachetti che grida al PD che si sarebbe consegnato ai diktat del PDL. Sembra di intravedere realmente una sorta di propaganda interna di renziani contro l’estabilishment. E dire che solo il giorno prima il PD aveva incassato l’ottima performance delle elezioni amministrative.