Dopo settimane di accesi dibattiti è finalmente nata la nuova e definitiva legge di stabilità; ora si attende solo l’approvazione da parte della Camera. Grandi novità riguardano il campo delle pensioni, nel quale sono stati reintrodotti degli incentivi in aiuto delle classi più deboli, che maggiormente soffrono la crisi economica. Il Governo delle larghe intese ha deciso di rifinanziare l’adeguamento al costo della vita per le pensioni più povere, e di reintrodurre il contributo di solidarietà da scalare dalle pensioni d’oro.
La legge di stabilità ha disposto che il primo gennaio di ogni anno le pensioni, che non superano i 2.972 euro, devono essere adeguate al costo della vita. I dati di riferimento saranno quegli ufficiali forniti dall’Istat, in base ai quali l’aumento previsto per il gennaio 2014 è dell’1,5%. Inoltre è stato deciso che l’adeguamento sarà del 100% per le pensioni superiori fino a tre volte il minimo, ovvero a 1.486,29 euro al mese; mentre per quelle superiori tra il tre e il quattro volte, la percentuale non sarà superiore al 90%. Si andrà così a scalare per arrivare al 75% e infine a un adeguamento del 50% per le pensioni superiori al minimo tra le cinque e le sei volte. Per quelle ancora superiori non ci sarà alcun aumento.
Con la nuova legge di stabilità, il Governo Letta ha deciso anche di mettere le mani sulle cosiddette pensioni d’oro, ovvero quelle che superano i 90.168 euro l’anno, con un minimo di 6.936 euro lordi al mese. Ai pensionati di lusso lo stato tratterrà una cifra pari al 6-12% del totale. Si tratta di un timido tentativo di riequilibrare la realtà sociale e, nel contempo, ricavare qualche introito in più per lo Stato. La legge di stabilità, ancora in corso di approvazione, ha ormai raggiunto la sua ultima stesura: le novità sulle pensioni sono ormai definitive.