In Italia i pensionati rappresentano il 25% del parco elettori eppure sono una delle categorie meno tutelate e più colpite dalla crisi economica. Dal 1996 e in 15 anni, il loro potere di acquisto è crollato del 33% mentre il valore di una pensione media è sceso del 5,1%. A dare l’allarme è lo Spi-Cgil rappresentato dal segretario generale Carla Cantone. L’organizzazione punta il dito contro la riforma Monti-Fornero, considerata del tutto inadeguata di fronte al “crollo vertiginoso” dei redditi pensionistici e al parallelo aggravarsi dell’andamento dell’economia reale.
Nel 2013 le tasse saliranno alle stelle con un differenziale del 20% rispetto al solo anno passato, incidendo proprio su chi vive della propria pensione, per un valore di 2.064 euro a testa. “In Italia la patrimoniale c’è ed è quella che grava sui pensionati – commenta la Cantone – che più di tutti stanno pagando il conto della crisi. Sarebbe bene che il prossimo governo la facesse pagare ai ricchi, che invece poco o nulla stanno contribuendo alle sorti del Paese.”
Per il segretario della Spi-Cgil una pronta soluzione è possibile “Bisogna intervenire con urgenza per sostenere il potere d’acquisto delle pensioni, rimuovere l’odioso blocco della rivalutazione annuale, alleggerire il carico fiscale e rilanciare welfare e sanità.” Il riferimento ultimo alle imminenti elezioni politiche è inevitabile “I pensionati rappresentano il 25% degli elettori e a votare ci vanno eccome. La politica dovrebbe avercelo chiaro e agire di conseguenza.”
La parola ora passa a quei politici che in giro per i canali tv continuano a lanciare promesse a un elettorato sempre più disilluso, il tempo delle parole sta per concludersi e tutti aspettano con apprensione i fatti.