Oramai ci siamo, la tanto discussa Manovra Monti sta per essere varata tra i timori dei cittadini e le aspettative di banche, economisti ed organi europei. Numerose le novità introdotte, ed alcune di queste fanno veramente paura, soprattutto quelle attinendi al nuovo sistema pensionistico statale.
PENSIONI:
Tra gli argomenti più discussi troviamo certamente le pensioni, secondo quanto contenuto nella nuova manovra il metodo contributivo pro-rata esteso verrà definitivamente esteso a tutti. Quindi, ogni cittadino riceverà un compenso pensionistico proporzionale a quanto versato all’Istituto di previdenza, eliminando così il calcolo dell’ultima mensilità. Si parla inoltre dell’inserimento di una nuova fascia di flessibilità volta a favorire coloro che sceglieranno di andare in pensione più tardi.
La fascia di flessibilità, però, oltre a premiare coloro che in pensione vogliono andarci tardi, penalizza chi invece ha bisogno di andarci prima. Difatti coloro che sceglieranno di sottoscrivere la pensione “anticipata”, ancor prima di aver compiuto i 63 anni di età, a partire dall’oramai imminente 2012 subirà una decurtazione del 3% sulla quota liquidata con il retributivo, per ogni anno ancora non maturato.
Ha dato oramai un taglio definitivo alle cosiddette “Pensioni di Anzianità” che da oggi diventeranno appunto “Pensioni Anticipate”. i contribuenti potranno quindi di scegliere di andare prima in pensione solo dopo aver maturato un’anzianità contributiva di 42 anni e un mese per chi li matura nel 2012, 42 anni e due mesi nel 2013 e 42 anni e 3 mesi nel 2014.
Modifiche consistenti anche per le pensioni inerenti alle categorie degli autonomi, difatti i lavoratori autonomi potranno andare in pensione a partire al 2012 solo se conseguiti i 66 anni e 6 mesi di età, a differenza delle lavoratrici autonome che potranno optare per la pensione già a 63 anni a 6 mesi.