Il 2009 ha portato un adeguamento al costo della vita un po’ più sostanzioso rispetto agli anni passati, per chi la pensione già ce l’ha, e nuove regole di cui tener conto per coloro che invece si preparano a lasciare il lavoro.
Mancano pochi giorni infatti oramai, e per andare in pensione si dovranno rispettare le nuove quote previste: entrerà infatti in vigore da luglio il nuovo meccanismo per l’accesso al pensionamento di anzianità definito dalla legge 247 del 24 dicembre del 2007, che prevede la necessità di soddisfare il requisito relativo alla somma data dall’età anagrafica e dall’anzianità contributiva. Le norme introdotte dalla legge Damiano, prevedono che a partire dal primo di luglio potranno andare in pensione coloro che hanno compiuto almeno 59 anni e abbiano 36 anni di contributi. Il meccanismo delle quote pertanto determina, che si potrà andare con 35 anni di contributi ma solo se si sono compiuti almeno i 60 anni d’età.
Fino alla fine di giugno 2009, però i requisiti minimi rimangono di 58 anni con 35 anni di contributi. Le condizioni fissate a “quota” 95, qualora non vengano introdotte novità, saranno quelle che avranno validità anche per il 2010. A partire dal gennaio 2011 invece, per andare in pensione di anzianità, si dovrà toccare quota “96”: ovvero potrà andarci chi avrà compiuto 60 anni di età e avrà 36 anni di contributi o 61 anni con 35 anni di contributi. C’è però un particolare importante precisato dall’Inps in una circolare dello scorso maggio: ai fini della quota valgono anche le frazioni di anno. Dunque si maturerà il diritto alla pensione, ad esempio, anche con 59 anni e 6 mesi di età e 35 e 6 mesi di contributi. Questa interpretazione più favorevole può comportare un anticipo di qualche mese nell’uscita.
Fonte: Prestitoblog.it