Pensioni, oltre 2 milioni sotto i 500 euro

I dati Istat fotografano in continuazione una situazione per lo meno critica per la popolazione italiana, almeno a livello economico. Gli ultimi sono quelli sui pensionati: il 14,4% di loro, pari a 2,4 milioni, riceve meno di 500 euro mensili mentre il 31% (5,2 milioni) sono tra i 500 e 1.000 euro. Come a dire che almeno la metà di chi non lavora più percepisce sotto i mille euro. Andando oltre, il 23,5% viaggia tra 1.000 e 1.500 euro con il 31,1% a più di 1.500 euro. Inoltre quasi il 48% delle erogazioni avvengono nelle regioni settentrionali che vedono anche la metà della spesa erogata (pari 50,8%).

Al Sud invece la quota scende a un terzo, sia per le pensioni (31,6%) sia per i pensionati (31,4%) così come per la spesa complessiva (27,8%). Nelle regioni centrali  c’è il 20,5% dei trattamenti, con il 20,1% dei pensionati per il 21,4% della spesa. Quanto agli importi medi, risultano più elevati nelle regioni settentrionali e in quelle centrali, con il 6% e il 4,6% rispetto alla media nazionale. Molto interessante risulta anche l’età anagrafica. Il 3,5% ha meno di 40 anni mentre il 70,9% ha più di 64 anni, ma il 25,6% è tra i 40 e 64 anni.

Quanto alla spesa complessiva per le pensioni,  nel 2010 la spesa complessiva è stata pari a 258,477 miliardi di euro, aumentata dell’1,9% rispetto all’anno precedente. Le pensioni di vecchiaia assommano il 71% della spesa pensionistica totale, quelle ai coniugi superstiti il 14,9%, quelle di invalidità il 4,5%, mentre le pensioni assistenziali pesano per il 7,9% e quelle indennitarie per l’1,7%.

Le donne, che sono il 53% dei pensionati, percepiscono assegni di importo medio pari a 12.840 euro annui contro i 18.435 euro degli uomini. Inoltre il 54,9% delle donne riceve meno di 1000 euro, a fronte di una quota del 34,9% tra gli uomini. E un dato che colpisce è quello sulla quantità di pensioni percepite da un unico individuo: infatti il 67,3% dei pensionati percepisce una sola pensione, il 24,8% ne percepisce due e il 6,5% tre mentre il restante 1,4% è titolare di quattro o più pensioni.

Così commenta Carlo Rienzi, presidente del Codacons: “I pensionati italiani si confermano i più poveri d’Europa anche perché la pressione fiscale nel nostro Paese resta elevatissima, mentre altri stati europei non prevedono alcuna tassazione sulle pensioni. Ci chiediamo come faranno a sopravvivere quei 2,4 milioni di italiani che percepiscono una pensione da fame inferiore ai 500 euro, quando ad ottobre scatterà il nuovo rincaro dell’Iva e il conseguente aumento dei prezzi in tutti i settori”.

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