Una petizione popolare per combattere una delle maggiori piaghe del nostro Paese: l’evasione fiscale. È un idea promossa dalla Uil, che ha messo nero su bianco una serie di proposte tese a combattere l’evasione mettendosi dalla parte di chi le tasse le deve pagare. L’obbiettivo del sindacato è quello di arrivare alle canoniche 500mila firme in modo da poter presentare al nuovo governo, e al parlamento, la proposta di modifica di legge. Secondo i più recenti calcoli, ogni giorno vengono evasi 500milioni di euro, 347mila euro al minuto: soltanto dimezzando le perdite derivanti dall’evasione fiscale, il debito pubblico dell’Italia potrebbe essere risanato senza patemi d’animo in 23 anni.
Una mano per procedere nella giusta direzione è tutto quello che la Uil vuole offrire allo Stato italiano, così il segretario Luigi Angeletti spiega il cardine principale della questione: “L’Iva è la tassa più evasa, non è l’unica ma la più efficace per contrastare l’evasione fiscale che in Italia è il vero scandalo, un problema sociale.” La petizione popolare, fortemente voluta da Angeletti, andrà a raccogliere le firme in tutta Italia, per un tour nazionale che si concluderà il 30 giugno e che prenderà simbolicamente il via proprio domani, il primo maggio.
La proposta della Uil è studiata al dettaglio e prevede diversi piani d’azione: l’estensione del contrasto di interessi tra consumatori e fornitori mediante l’aumento delle detrazioni e delle deduzioni esistenti; la riorganizzazione dell’apparato statale con l’istituzione di una struttura per l’accentramento, in modo da incrementare i controlli e aumentare i posti di lavoro nell’agenzia; l’introduzione di una nuova sanzione, per gli evasori, che preveda l’interdizione all’accesso alle agevolazioni fiscali e a servizi extra per un periodo da definire; il potenziamento del ruolo degli enti locali, per un controllo capillare ed efficace.