Continuano le polemiche e gli scandali relativi agli stipendi percepiti dai parlamentari. A qualche giorno dal varo di una delle legge più discusse del momento, necessaria per salvare le sorti dell’Italia, aumentano le insofferenze verso i privilegi della “casta“.
Lo stipendio medio di un parlamentare operante nel Bel Paese si aggira sui 16 mila euro lordi al mese contro i 13.500 di percepiti dai deputati francesi, i 12.600 di quelli tedeschi e i 10 mila euro intascati dai politici olandesi. In Belgio invece i deputati non percepiscono più di 8.650 per finire con quelli spagnoli che non superano i 4.630 euro.
Questo lo stipendio medio dei politici italiani, gli stessi politici che chiedono alla popolazione di continuare a tirare la cinghia varando leggi che prevedenono nuovi e sempre più insostenibili rincari.
A mettere a nudo i privilegi della politica italiana, il documento stilato dalla Commissione Giovannini pubblicato sul sito della Funzione pubblica. Dai dati raccolti emerge che in Italia in media un parlamentare percepisce da un minimo del 20 per cento fino ad un massimo 400 per cento in più rispetto ai colleghi europei. Un documento difficile da stilare, questo, basti pensare che alla Commissione ci sono volute intere settimane per arrivare a definire un iter chiaro e soprattutto coerente con la situazione effettiva europea.
Resta però difficile, dato il contesto e l’approssimazioni dei dati, far scattare la mannaia sui costi della politica italiana, ed ecco che così la norma voluta da Giulio Tremonti e attesa dai presidenti di Camera e Senato che prevedeva un “semplice” taglio agli stipendi dei politici, in realtà rischia di divenire inapplicabile.
