Matteo Renzi ha vinto il primo turno per la corsa alla segreteria del Partito Democratico, quello degli iscritti ai circoli. Quando lo scrutinio non è ancora finito, si sa che il sindaco di Firenze ha ottenuto il 46,7% dei voti, mentre il suo sfidante più forte, Gianni Cuperlo, ha raggiunto il 38,4%. A seguire, Pippo Civati ha sfiorato il 10% e Gianni Pittella si è fermato al 6%. I dati dimostrano, quindi, che non solo la distanza tra Renzi e Cuperlo non è significativa, ma che il sindaco fiorentino non ha nemmeno ottenuto la maggioranza assoluta, per cui nulla sarebbe ancora detto. Il voto degli iscritti ha determinato chi passerà al secondo turno, quello delle primarie dell’8 dicembre. In sostanza, dei quattro concorrenti in gara, ne sono rimasti tre. Fuori Pittella.
E dalla trasmissione “Agorà”, Massimo D’Alema attacca Matteo Renzi, che aveva affermato che con la sua vittoria avrebbe finalmente portato la sinistra al governo. L’ex premier ha affermato che la sinistra è già andata al governo due volte e che, pertanto, Renzi sarebbe un “ignorante”.
Ma D’Alema è stato ancora più esplicito, quando ha spiegato che la vittoria del sindaco di Firenze sarebbe tutt’altro che scontata: “se votano l’8 dicembre gli iscritti, ci saranno sorprese”, ha affermato.
Ciò che dovrebbe impensierire Renzi è la sconfitta in quasi tutte le grandi città, Roma, Milano, Genova, mentre si afferma nel centro-nord e a Napoli. A questo punto, nel tentativo di recuperare, Renzi potrebbe giocare da qui alle prossime due settimane la carta della fine delle larghe intese, promettendo di mandare a casa il governo Letta in caso di vittoria.
