Scandalo MpS, la finanza rossa travolge PD. Bersani: noi non c’entriamo

Scandalo MpS, Bersani difende PDE’ scoppiato il bubbone Monte Paschi di Siena. La banca, da tempo in crisi e salva solo grazie all’intervento dello stato, è stata in questi giorni fonte di due scandali uno dietro l’altro. Il primo ha riguardato la pubblicazione di una notizia Bloomberg, per cui la vecchia gestione di Giuseppe Mussari avrebbe occultato perdite per 1,5 miliardi tra il 2007 e il 2009, legate a un contratto derivato con Deutsche Bank. E sempre un derivato avrebbe causato altre perdite da 220 fino a 740 milioni, nell’operazione “Alexandria”, intrapresa con la giapponese Nomura. E Siena sta per chiedere al governo altri 2 miliardi di euro netti, oltre gli 1,9 miliardi di debiti già contratti con il Tesoro nel 2009.

Ad essere nel mirino di magistratura e stampa finanziaria, dunque, c’è la gestione di Giuseppe Mussari, che due sere fa ha rassegnato le dimissioni da presidente Abi. Avvocato e banchiere calabrese, l’uomo è sin da giovane un esponente del PCI locale e poi degli ex PDS, ora PD. Legato a Giuliano Amato e Franco Bassanini, Mussari è stato sino ad oggi uno dei massimi rappresentanti della cosiddetta “finanza rossa”, quella in grado di legare affari e politica a sinistra, ambienti cattolici e massoneria.

Adesso, il PD si sente alle strette. A un mese dalle elezioni non ci voleva proprio la scoperta di tanto malaffare. Il sindaco PD di Siena, Franco Ceccuzzi, si è dovuto dimettere alcuni mesi fa, a causa delle faide esplose dentro il suo partito, quando è stato nominato presidente della banca Alessandro Profumo, esponente dell’ala ex DS. Oggi, finge di esultare per le dimissioni di Mussari, ma si tratta di semplice strategia per allontanare da sé la patina di vergogna che circonda tutta la sinistra.

Il segretario del PD, Pierluigi Bersani, ha dichiarato ieri che “il PD non c’entra” con tutta questa storia. Pronta la replica di Renato Brunetta, PDL, che dal suo profilo Facebook commenta ironico: “excusatio non petita, accusatio manifesta”.

In imbarazzo anche il governo Monti, che tra poche settimane dovrebbe salvare Siena con 3,9 miliardi di soldi pubblici. La stampa di destra attacca: Monti salva la banca di Bersani e di Francesco Gaetano Caltagirone, quest’ultimo suocero di Pierferdinando Casini. La sinistra ci ha perso la faccia, ma anche il Prof. non sta messo proprio bene.

E all’assemblea degli azionisti sono previsti gli interventi di Beppe Grillo e Oscar Giannino, che si annunciano scoppiettanti. I due leader politici, rispettivamente a capo del Movimento 5 Stelle e di Fermare il Declino, avranno, tuttavia, tempi contingentati come tutti gli altri, spiega Profumo.

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