E’ sempre scontro dentro al governo sulla seconda rata dell’IMU per quest’anno, quella che si sarebbe dovuta pagare a dicembre, ma che è stata sospesa, in seguito all’accordo tra governo e maggioranza per eliminare l’imposta sulle prime case. Ma servono 2,4 miliardi per rimpiazzare il mancato gettito di dicembre e l’altro ieri il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è tornato sulla questione, sostenendo che sarà molto difficile trovare le coperture per sospendere il pagamento della seconda rata dell’IMU. Un’affermazione che non è piaciuta al PDL, il quale parla di crisi di credibilità, nel caso il governo si rimangiasse la parola data agli italiani alla fine di settembre.
Il clima è diventato così rovente che nella serata di ieri è intervenuto anche il ministro Angelino Alfano, chiarendo che la seconda rata dell’IMU non si pagherà certamente.
A questo punto, per evitare una crisi di governo, il Tesoro è a caccia dei 2,4 miliardi. La metà potrebbe arrivare dalla rivalutazione del capitale di Bankitalia, che i tecnici stimano in 7 miliardi, tali da fare introitare allo stato almeno 1,2 miliardi, applicando l’aliquota del 16% alle banche detentrici delle quote. Ma servirebbe un provvedimento ad hoc, in modo da costringere gli istituti ad effettuare la rivalutazione e ad anticipare il pagamento delle maggiori imposte al 2013, anziché al 2014.
Ma resterebbero sempre 1,2 miliardi da reperire da qualche parte. Si troverebbero, stando alle indiscrezioni, allargando la platea delle prime case di lusso non esentate dall’IMU, oppure non esentando terreni agricoli e fabbricati rurali. In quest’ultima ipotesi, il fabbisogno scenderebbe da 2,4 a 2 miliardi, ma la coperta è corta e lo scontro con il PDL sembra crescere ogni giorno di più.