Secondo quanto dichiarato da Renzi dopo l’approvazione della Legge di stabilità, le tasse avrebbero subito una riduzione per 18 miliardi di euro, ci sarebbe stato il Tfr in busta paga, confermato il Bonus Irpef e agevolazioni per le assunzioni. Queste sono tutte cose vera ma la Legge di Stabilità 2015 non è solo questo. Gli italiani, ben presto, potrebbero scoprire aspetti fino ad ora lasciati in secondo piano, e c’è da scommetterci che la scoperta non sarà di quelle felici. Per coprire eventuali mancati tagli, infatti, il governo avrebbe pensato a diverse misure “classiche”: aumento dell’Iva, rialzo dell’Irap e nuove accise, anche se ufficialmente, secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio, l’unica tassa aumentata riguarderà le slot machine ed in particolare la tassa sulle vincite.
Ecco tutte le tasse nascoste del Governo Renzi. Prima fra tutte l’aumento dell’Iva, si andranno a colpire quelle partite Iva più deboli, il regime dei minimi, la cui tassazione passerà dall’attuale 5% al 15%. Triplica l’aliquota Irpef che queste partite Iva pagheranno, è prevista l’abolizione delle detrazioni, ad esclusione di quelle previdenziali, così il professionista di turno non potrà più nemmeno scalare le spese sostenute per la propria attività, ma dovrà calcolare il 15% sul 78% degli introiti. Nel testo si legge inoltre che l’attuale Iva agevolata al 10%, beni di prima necessità come il pane o la prima casa, vedranno un incremento della tassazione al 12% nel 2016 e fino al 13% nel 2017. L’aliquota ordinaria del 22% invece verrà portata al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018.
Inoltre se l’Unione europea non accogliesse il meccanismo per il quale sarebbero le Pa a versare l’Iva e non le imprese, è previsto l’aumento delle accise sulla benzina come copertura. Ma non finisce qui, perchè la legge di stabilità prevede l’aumento dell’aliquota Irap dal 3,5 al 3,9%. Dall’altra parte, c’è da dirlo, va considerata l’eliminazione della componente lavoro dalla base imponibile Irap, valida però soltanto per le imprese con lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato. Per le piccole aziende, quelle con pochi dipendenti precari oltre alla mancata agevolazione si aggiunge anche la beffa dell’aumento dell’Irap al 3,9%. Per finire nelle pieghe della legge di stabilità si nasconde anche la cancellazione dell’esenzione dal pagamento del bollo per le auto storiche.