Spread e Bund sono termini ancora poco cari alle famiglie italiane, ma quando si tratta di bollette tutti comprendono che ormai si è raggiunto il limite per le nostre tasche. E come testimonia la Confartigianato il futuro per quello che riguarda l’energia si fa molto nero. Con i rincari che hanno toccato le materie prime in settembre si calcola infatti che ogni famiglia arriverà a pagare a fine anno una bolletta energetica pari a 2.458 euro all’anno con un aumento pari al 26,5% da un anno a questa parte.
E ovviamente di riflesso tenderanno a crescere anche i prezzi per carburanti, trasporti e gas, tutti costi che si stanno facendo difficilmente gestibili per l’economia domestica degli italiani.
Aumenti tra l’altra non totalmente giustificati, come denuncia Confartigianato confrontando i prezzi con gli altri Paesi dell’UE. Infatti se in Italia il prezzo del gas è aumentato del 12,2% da settembre 2010, nell’area Euro la crescita è stata soltanto del 10,1%. A pesare è soprattutto l’aumento dei carburanti che tra ottobre 2010 e ottobre 2011 sono cresciuti del 17,4%, ossia 3,3 punti in più rispetto al 14,1% dell’area Euro, con una punta massima della benzina verde che fatto registrare un rincaro del 15,3% mentre il prezzo del gasolio auto è salito, nello stesso periodo, addirittura del 22,1%.
E non è questa l’unica voce pesante sui bilanci delle famiglie italiane. Come fanno rilevare infatti Federconsumatori e Adusbef sono fortemente a rischio le tredicesime degli italiani. La cifra complessiva in busta, infatti dovrebbe diminuire di quasi un miliardo di euro toccando quota 35 miliardi complessivi. E, come denunciano le due organizzazioni di consumatori, “quasi l’80% delle tredicesime verrà eroso da tasse, mutui, bolli, canoni, rimborso di debiti pregressi”.
In particolare saranno 15,6 (con un – 3,1%) per i dipendenti privati, 9,2 miliardi ai lavoratori pubblici (-1,07%) e 10,2 miliardi di euro ai pensionati (-1,92%). Così le previsioni per le spese natalizie si fanno fosche.