Avere un impianto fotovoltaici sul tetto senza spendere nulla. A Salerno e provincia in molti possono farlo grazie ad un’iniziativa dell’Agenzia Energia Ambiente: una Esco realizza a proprie spese gli impianti sui tetti dei cittadini, in cambio dell’incentivo per il conto energia. Agli utenti resta il risparmio in bolletta.
Si può mettere un impianto fotovoltaico sul tetto, risparmiando sulle bollette e contribuendo produrre energia pulita anche se non si hanno i soldi per l’investimento e non si vuole chiedere un finanziamento. Nel salernitano in molti lo hanno fatto, grazie ad un’iniziativa dell’Agenzia Gestione Energia Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Provincia.
Il meccanismo è abbastanza semplice: l’Agenzia fa da intermediario tra i cittadini che vogliono dotarsi di un sistema FV e una Esco, cioè una società privata di servizi energetici, che realizza a proprie spese gli impianti (da 3 kW), rifacendosi della spesa attraverso l’incentivo per la produzione di elettricità previsto dal conto energia.
Per partecipare al bando basta avere un tetto di proprietà. Una volta ammessi è la Esco a fare tutto: sceglie l’installatore, fa il progetto, realizza a sue spese l’impianto, provvede alla manutenzione e alla parte burocratica, autorizzazioni comprese. In cambio la Energy services company trattiene per se l’incentivo su tutta l’energia prodotta previsto dal conto energia, valido per 20 anni, ripagandosi così l’investimento. Al proprietario del tetto – cui è intestato anche l’impianto – resta un notevole risparmio in bolletta o addirittura un guadagno: paga infatti solo l’energia che preleva dalla rete, mentre quella prodotta in eccesso gli viene pagata.
Se la Esco, che è un’impresa privata, trova evidentemente remunerativo l’investimento, anche per chi decide di far installare l’impianto sul proprio tetto la scelta è vantaggiosa. “Specie cambiando le abitudini, ad esempio facendo la lavatrice di giorno, quando l’elettricità consumata è quella gratuita prodotta dall’impianto, il cittadino si trova praticamente ad azzerare le bollette. Quando non a guadagnare” ci spiega Angelo Nicoletti, il responsabile del progetto.
Questo perché, mentre la Esco incassa l’incentivo del conto energia (secondo il tipo di impianto, nel 2008 andava da 40 a 49 centesimi per ogni chilowattora prodotto, sia che sia consumato dai proprietari dell’impianto, sia che l’energia vada in rete), l’utente, grazie allo scambio sul posto, paga solo l’elettricità che preleva dalla rete (quando il fotovoltaico non lavora, come ad esempio di notte o nei giorni di pioggia). Quando l’impianto produce, tutta l’energia non utilizzata per i consumi domestici viene invece reimmessa in rete e pagata dal GSE al cittadino secondo il prezzo dell’energia nel mercato libero.
Nicoletti ci fa l’esempio concreto di un utente: prima di installare un impianto FV, la famiglia in questione pagava 120-140 euro di bolletta a bimestre; dopo aver fatto realizzare l’impianto, negli ultimi sei mesi ha ricevuto una bolletta da 84 euro, cioè 28 a bimestre, mentre ha ricevuto un assegno di 96 euro per l’energia prodotta in eccesso (cioè 32 a bimestre). Se cioè prima la famiglia salernitana ogni due mesi spendeva 120-140 euro per l’elettricità ora anziché pagare ha guadagato, 12 euro a bimestre.
Un metodo che dà vantaggi ai cittadini, che si trovano a risparmiare senza fare investimenti di tasca propria, sia alla Esco. Inoltre, l’Agenzia Energia Ambiente provinciale ottiene lo scopo di promuovere l’uso delle rinnovabili senza dover stanziare finanziamenti, ma limitandosi alle spese per la comunicazione e la gestione dei bandi. Il progetto ha passato da poco l’anno di vita e gli impianti realizzati così – ci spiega il responsabile – sono per ora un centinaio, cui ne vanno aggiunti altri 200 già autorizzati, ma fermi per ritardi dovuti sia al maltempo dell’inverno passato, che a lentezze burocratiche nelle procedure di allacciamento. Intanto l’iniziativa continua e l’intenzione è quella di farla crescere ancora.
GM
21 aprile 2009
Fonte: Qualenergia.it